« La storia di questo libro è fuori dell'ordinario, paradossale. Ma di fatti paradossali, come il lettore vedrà, è piena tutta la mia vita.
E la cosa più incredibile nella mia vita è stata il fatto che io, un russo, mi sia trovato, senza aspettarmelo affatto, stranamente legato per sempre all'Italia, alla sua lingua, alla sua gente.
Inoltre, quando mi avvicinavo già ai 90 anni, sono divenuto inaspettatamente noto a molte centinaia di migliaia di Italiani grazie alla possibilità che ho avuto di esprimere a essi le mie opinioni a proposito di una delle più ciniche menzogne. Una menzogna su un uomo pacato e onesto, Palmiro Togliatti, con cui collaborai strettamente nel 1943. E ho collaborato proprio in quella sfera di attività per la quale persone "dabbene" lo hanno calunniato: il lavoro educativo e culturale fra i soldati e gli ufficiali prigionieri, ex-combattenti dell'ARMIR... » ...
(dalla prefazione dell'autore)
Il colonnello Terescenko ricostruisce in questo libro come si sviluppò l'attività di Togliatti e di altri emigrati politici italiani a sostegno dei prigionieri dell'ARMIR. Si trattava di predisporre dei connazionali, superstiti di un'armata sconfitta, al rimpatrio e al reinserimento nella vita civile in un paese che era entrato in guerra con un regime fascista e ne sarebbe uscito con una democrazia pluripartitica.
La testimonianza sull'attività di Togliatti è narrata nel quadro di un secolo di vicende russe rievocate con sensibilità e efficacia.
Un'attività culturale superiore venne svolta poi dalla Scuola Antifascista di Krasnoghorsk, aperta a soldati e ufficiali che la frequentarono per approfondire vari temi di studio.
In copertina, un gruppo di studenti della Scuola di Krasnoghorsk, nel maggio 1944
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